lunedì 14 dicembre 2015

Buona settimana: piante per un centro tavola natalizio

Il sabato, quando andiamo a fare la spesa, passiamo davanti a un vivaio e capita spesso che ci fermiamo per vedere le novità.
Questa volta la serra era un tripudio di colori dei ciclamini e delle stelle di Natale.
Il fidanzato ha insistito per comprarne una, di stella, screziata, un po' particolare rispetto alle solite.
Tornati a casa, trovo un'altra pianta regalata dalla suocera, il cactus di Natale.
Così, dopo aver cambiato il vaso a entrambe le piante, ho fatto un centro tavola natalizio.

ungiardinodilibri centro tavola natalizio

Alla composizione ho aggiunto un giacinto e una candela per riempire meglio il vassoio.

La Stella di Natale, detta anche Poinsettia, appartiene alla numerosa famiglia delle Euphorbiaceae, il suo nome botanico è Euphorbia pulcherrima e infatti è davvero bellissima!

ungiardinodilibri stella di natale

Confesso di non aver mai provato a tenerla oltre Natale, ma mi sono documentata e ho intenzione questa volta di provarci.
In casa va tenuta in un posto illuminato, ma non a diretto contatto con la luce del sole e va bagnata solo quando il terreno è asciutto. In estate va messa in una zona ombreggiata all'aria aperta e ritirata all'arrivo dei primi freddi.
Quando cadono le foglie si pota con una taglierina, la forbice comprime il fusto danneggiandolo, togliendo circa dieci centimetri di ramo.
Da settembre a ottobre dalle cinque del pomeriggio alla mattina, bisogna metterla al buio, durante il giorno invece va posizionata in una zona luminosa, in questo modo si avrà una bella fioritura.
Anche se in realtà, ad essere così colorate sono le brattee, cioè foglie modificate, i fiori sono piccoli e giallini.

Il cactus di Natale, invece, ha un nome abbastanza impronunciabile: Schlumbergera!

ungiardinodilibri cactus di natale

I fiori sono rosso porpora o viola, per assicurarsi che fioriscano è bene tenere la pianta al riparo dalle correnti d'aria e dalle fonti di calore.
Ha bisogno di luce, ma non bisogna tenerlo a contatto con la luce solare. In estate lo si può mettere all'esterno in una zona ombreggiata, da settembre può tornare in casa.
Direi che il trattamento è simile a quello della Stella di Natale, quindi ho fatto bene a metterle insieme!









martedì 1 dicembre 2015

Benvenuto dicembre: la Rosa di Natale

Evviva!!! Finalmente è arrivato dicembre ed è iniziato quasi il periodo natalizio, dico quasi perché per tradizione familiare a casa mia gli addobbi si tirano fuori dalle loro scatole dall'8 dicembre.
Sarei più contenta se iniziasse seriamente anche l'inverno, mi piace il freddo secco, vedere la fiamma che danza allegra nella stufa e soprattutto la neve!
Ma qua nella mia valle il sole splende caldo, pare ancora per qualche giorno...

Per il momento mi consolo col fiore che, secondo me simboleggia questo periodo: l'Helleborus niger, detto anche Rosa di Natale.

Ungiardinodilibri fiore di elleboro

Appartiene alla famiglia delle Ranunculaceae, non supera i 40 centimetri di altezza, le foglie sono sempreverdi, coriaceee e di colore verde scuro.
Il fiore, a dispetto del nome, è bianco con le antere dorate, il niger si riferisce al colore del rizoma.
Predilige l'ombra o la semiombra e non ha grandi esigenze per quanto riguarda il terreno, in estate è necessario proteggere le piante dalle lumache che sono ghiotte delle sue foglie.
L'elleboro è una pianta velenosa perché il rizoma, se ingerito, può provocare forte dissenteria.

Io, per ora, ho messo due piante appese alla ringhiera del balcone, così al mattino, quando apro le persiane della camera, mi danno il buongiorno. Questa primavera le trasferirò in piena terra insieme alle altre che ho già e che sto aspettando con trepidazione che fioriscano.

Ungiardinodilibri fiore di elleboro


La Rosa di Natale si è conquistata questo nome perché fiorisce in dicembre e, per questo motivo, a questo fiore è associata una leggenda cristiana. Quando i Re Magi arrivarono a Betlemme coi loro doni, furono visti da una pastorella che si disperò perché non aveva nulla da offrire al nuovo nato. Mentre piangeva vide spuntare nella neve dei fiori bianchi con una corona dorata, le antere, erano le Rose di Natale che lei poté cogliere e donare al Bambino.

Secondo un mito greco, Melampo che capiva il linguaggio degli animali ed era capace di guarire gli ammalati, curò dalla follia le figlie del Re di Tebe mescolando l'elleboro all'acqua che erano solite bere, così questa pianta fu ritenuta per secoli un efficace rimedio contro le malattie mentali.
Uno dei significati attribuiti all'Elleboro è il sollievo dall'ansietà, forse, secondo me, perché ci si perde nella sua contemplazione e, per un momento si dimenticano i propri problemi.


Bibliografia: Alfredo Cattabiani - Florario- Oscar Saggi Mondadori

lunedì 23 novembre 2015

Buona settimana: il melo ornamentale

Circa un anno fa, sulla rivista "Gardenia" ho letto un articolo che parlava dei meli ornamentali, in particolare del Red sentinel, un piccolo melo ornamentale sia per i fiori, sia per i frutti, piccole meline rosse che persistono a lungo sull'albero anche in inverno.
Naturalmente è subito finito nella lista delle piante da comprare.

Questa primavera l'abbiamo trovato in una fiera, un po' caruccio, ma non abbiamo resistito.

Per ora è un piccolo alberello che abbiamo da poco traslocato dal vaso in piena terra.

Ungiardinodilibri Red sentinel

Le meline sono commestibili, anche se un po' asprigne, sono usate per le marmellate, perché contengono molta pectina. Sono anche usate per le composizioni natalizie, ma io le lascerò sull'albero a disposizione degli uccellini.

Ungiardinodilibri mele a confronto


A disposizione degli appassionati ci sono molte varietà di meli ornamentali, tutti hanno caratteristiche di robustezza, resistono alle malattie e sono usati come impollinatori nei frutteti industriali.
Nei giardini, ma anche sui terrazzi danno spettacolo con le loro generose fioriture in primavera e in autunno si riempiono di grappoli di frutti.
Li si può coltivare con facilità in ogni regione, come le altre piante da frutta, patiscono gli attacchi di afidi e possono essere colpiti dal mal bianco, ma, se piantati in posizione ideale, cioè soleggiata e dove non ci siano ristagni idrici, sono in grado di superare gli attacchi parassitari.

Se decidi di coltivarne uno in vaso sul balcone, scegli una varietà che non superi i 3-4 metri e tienilo dove possa prendere il sole del mattino, più luminoso soprattutto in estate.
Se lo vuoi coltivare in giardino, non metterli vicino piante grosse, ma lascialo sfogare in tutto il suo splendore!


martedì 17 novembre 2015

Buona settimana: la Viola del pensiero

Ho meditato a lungo se scrivere un post di buona settimana, infatti lo scrivo di martedì.
Come tutti sono rimasta sconvolta da quanto successo a Parigi e ho avuto bisogno di qualche giorno di silenzio, ma poi la vita deve andare avanti e non è giusto farsi paralizzare dalla paura.
Così ho deciso di dedicare a tutti noi la Viola del pensiero.

ungiardinodilibri viola del pensiero

La Viola è perfetta come fiore invernale, io l'ho messa nei vasi sul balcone e in una ciotola che tengo in cortile.
 
ungiardinodilibri viole sul balcone











  





  





 
Non patisce il freddo e, se inizialmente, non sembra molto vigorosa, in primavera regalerà splendide fioriture.
Nei vivai se ne trovano di colori bellissimi, con cui è bello sbizzarrirsi nelle combinazioni.

ungiardinodilibri viola ciotola

Non sono necessarie particolari cure, solo innaffiature frequenti e l'eliminazione dei fiori appassiti.

La Viola è presente in molte leggende, i cavalieri della Tavola Rotonda consultavano questo fiore per conoscere il loro destino interpretando il numero e la disposizione dei raggi che partendo dal centro s'irradiavano sui petali.

In Francia divenne simbolo dei Bonapartisti, in contrapposizione al giglio dei Borboni, in quanto Napoleone usava mazzi di violette per dichiarare i suoi sentimenti all'amante e dall'esilio all'Elba dichiarò di tornare a Parigi "alla stagione delle viole".

Nel linguaggio dei fiori la Viola del pensiero è simbolo del ricordo ma anche del potere che ha il pensiero amoroso.
Adesso per me la Viola è il simbolo della forza della bellezza della natura che mi aiuta a non farmi sopraffare dalla paura e a continuare a guardare il mondo con occhi fiduciosi.


Bibliografia:
Alfredo Cattabiani - Florario (Oscar Mondadori)
Laura Peroni, Marilena Pistoia - Il linguaggio dei fiori (Mondadori)

martedì 10 novembre 2015

Bulbi parte seconda

Sono già passati 40 giorni ed è ora di togliere i bulbi dal frigo!
Quindi questa mattina ho preso i sacchetti fai da me, ho scelto i vasi e vi ho messo i bulbi.

Ungiardinodilibri bulbi e vasi

Ho messo un giornale per terra, perché il mio banco da lavoro è momentaneamente occupato dagli agrumi, in attesa di metterli in veranda.

Ci ho messo un po' per abbinare i vasi ai bulbi.

Ungiardinodilibri scelta vasi

La maggior parte dei vasi che ho scelto sono in realtà dei coprivaso, quindi, essendo privi del foro di scolo per l'acqua, ho messo sul fondo dell'argilla espansa, in modo che assorba l'umidità in eccesso.

Ungiardinodilibri argilla espansa

Ho aggiunto del terriccio leggero e ben drenato e ho posizionato i bulbi, che hanno già le radici e un abbozzo di apice fiorale.

Ungiardinodilibri invaso bulbi

Ho coperto i bulbi con la terra e provvederò a mantenere il substrato umido, ma non impregnato d'acqua.
Al vaso ho attaccato l'etichetta che avevo fatto per i sacchetti, così da ricordarmi cos'ho piantato.

Ungiardinodilibri vaso giacinti bianchi

Per avere un effetto gradevole pianta i bulbi vicini, oppure, nel caso dei giacinti, mettili singoli in un bel vaso. Io, dato che ho vasi un po' grandi, ho preferito metterne due insieme.

Per finire ho messo i vasi in un luogo buio, dove resteranno finché non saranno comparsi gli apici, a questo punto porterò i vasi in casa.

L'importante è collocarli in un luogo luminoso dove ci sia una temperatura mite, quindi non vicino al termosifone!
I bulbi vanno bagnati a giorni alterni, ma senza esagerare.

Ho avanzato un po' di muscari e di narcisi, così li ho messi insieme in un vaso strano che non ricordavo di avere.

Ungiardinodilibri narcisi e muscari


Per rendere i vasi più natalizi, intorno ai bulbi metterò del muschio, servirà anche a tenere umido il terriccio, e con un bel nastro fissato al vaso sarà un regalo perfetto!


lunedì 2 novembre 2015

Buona settimana: i colori d'autunno

Ci sono fine settimana che, invece di ricaricarti, ti tolgono le energie.
Così, quando stamattina il fidanzato appena alzato mi ha chiamata per farmi vedere i bei colori autunnali che si vedono dalla nostra finestra, ho deciso di andare a vedere da vicino questi colori.

Ungiardinodilibri vandalino

Ho caricato in auto gli scarponi e la macchina fotografica e, in un quarto d'ora, sono arrivata all'inizio di un sentiero che mi ha portata in mezzo ad alberi e pascoli.

In questo post saranno le immagini che ho catturato oggi a parlare, peccato non poterti farti sentire l'aria pura e frizzantina e il canto degli uccelli che hanno accompagnato i miei passi.

 Ungiardinodilibri colori autunnali

 Betulle e aceri accendono di giallo oro il bosco

Ungiardinodilibri colori autunnali2


Ungiardinodilibri colori foglie di felce

Anche le felci spiccano nell'ombra col loro colore caldo.

Ungiardinodilibri colori betulle

Lungo il sentiero filari di betulle rallegrano la vista con i loro colori accesi

Ungiardinodilibri foglia betulla brinata

Il freddo inizia a farsi sentire, la brina disegna arabeschi su un foglia di betulla.

Ungiardinodilibri foglia acero

Le foglie di un acero stanno cambiando colore.

Ungiardinodilibri frutti sorbo

I frutti del Sorbus aucuparia detto anche Sorbo degli uccellatori sono delle piccole meline rosse e succulente, costituiscono un'importante fonte di cibo per gli uccellini. Proprio per tale motivo questo albero era piantata vicino agli appostamenti dei cacciatori.

Ho trovato anche dei fiori come questa centaurea e 
Ungiardinodilibri centaurea

questo ranuncolo dal nome latino un po' buffo, Trollius europaeus, in italiano si chiama Botton d'oro.
Ungiardinodilibri ranuncolo


Lungo il sentiero ho visto tante case, alcune abbandonate, altre usate come seconde case, altre come foresti, forest in piemontese (la o si legge u).
I forest sono alpeggi di mezza quota usati in primavera prima di salire ai pascoli più alti e in autunno prima di ricoverare le mandrie e le greggi per l'inverno.

Ungiardinodilibri case

Sono tutte case in pietra, con i balconi in legno, l'architettura è tipica della mia valle.

Spero che il bel tempo duri ancora qualche giorno, perché mi sa che avrò ancora bisogno di una paio di passeggiate per rigenerarmi.








lunedì 26 ottobre 2015

Buona settimana: l'Araucaria

Lo scorso Natale ho chiesto al fidanzato un regalo particolare: un'Araucaria heterophylla, detta anche A. excelsa.

Ungiardinodilibri araucaria

L'avevo vista nel vivaio dove andiamo di solito e me n'ero innamorata subito!
Si tratta di una conifera con ramificazioni regolari e simmetriche, al sud può essere coltivata in piena terra, mentre al Nord è consigliabile tenerla in vaso e, in inverno, ritirarla in casa.

In estate va collocata all'esterno in una posizione non troppo soleggiata, in inverno non deve stare troppo vicino a fonti di calore e ama una posizione riparata dal sole.
Mi piace perché ha un aspetto leggero, delicato e non necessita di troppe cure.
La bagno poco e le do un cilindretto di concime a lento rilascio specifico per piante verdi.

Ungiardinodilibri araucaria collage

A Natale le metterò delle decorazioni leggere per non appesantire i rami, sono alla ricerca di idee, ne hai qualcuna?

Un'altro nome di questa pianta è anche Pino di Norfolk e infatti campeggia sulla bandiera di questa terra sperduta di cui è originaria.
Non sapevo nulla di questa isola dell'Oceano Pacifico, posta tra l'Australia e la Nuova Zelanda, ma recentemente mi è capitato tra le mani un libro di Colleen McCullough (la scrittrice di Uccelli di Rovo) che si intitola "L'altra parte del mondo".
Il protagonista è un inglese, padre di famiglia, un uomo tranquillo e onesto che, vittima di una macchinazione, si ritrova negli ingranaggi della dubbia giustizia britannica del diciottesimo secolo.
Tra varie vicisittudini si ritrova come galeotto a scontare la sua pena proprio nell'Isola di Norfolk dove fonderà una dinastia, fino ad arrivare al marito della scrittrice stessa.
Il libro è un po' lungo e si perde troppo, secondo me, nelle descrizioni, però è interessante, soprattutto se sei interessata ai romanzi storici.