martedì 1 dicembre 2015

Benvenuto dicembre: la Rosa di Natale

Evviva!!! Finalmente è arrivato dicembre ed è iniziato quasi il periodo natalizio, dico quasi perché per tradizione familiare a casa mia gli addobbi si tirano fuori dalle loro scatole dall'8 dicembre.
Sarei più contenta se iniziasse seriamente anche l'inverno, mi piace il freddo secco, vedere la fiamma che danza allegra nella stufa e soprattutto la neve!
Ma qua nella mia valle il sole splende caldo, pare ancora per qualche giorno...

Per il momento mi consolo col fiore che, secondo me simboleggia questo periodo: l'Helleborus niger, detto anche Rosa di Natale.

Ungiardinodilibri fiore di elleboro

Appartiene alla famiglia delle Ranunculaceae, non supera i 40 centimetri di altezza, le foglie sono sempreverdi, coriaceee e di colore verde scuro.
Il fiore, a dispetto del nome, è bianco con le antere dorate, il niger si riferisce al colore del rizoma.
Predilige l'ombra o la semiombra e non ha grandi esigenze per quanto riguarda il terreno, in estate è necessario proteggere le piante dalle lumache che sono ghiotte delle sue foglie.
L'elleboro è una pianta velenosa perché il rizoma, se ingerito, può provocare forte dissenteria.

Io, per ora, ho messo due piante appese alla ringhiera del balcone, così al mattino, quando apro le persiane della camera, mi danno il buongiorno. Questa primavera le trasferirò in piena terra insieme alle altre che ho già e che sto aspettando con trepidazione che fioriscano.

Ungiardinodilibri fiore di elleboro


La Rosa di Natale si è conquistata questo nome perché fiorisce in dicembre e, per questo motivo, a questo fiore è associata una leggenda cristiana. Quando i Re Magi arrivarono a Betlemme coi loro doni, furono visti da una pastorella che si disperò perché non aveva nulla da offrire al nuovo nato. Mentre piangeva vide spuntare nella neve dei fiori bianchi con una corona dorata, le antere, erano le Rose di Natale che lei poté cogliere e donare al Bambino.

Secondo un mito greco, Melampo che capiva il linguaggio degli animali ed era capace di guarire gli ammalati, curò dalla follia le figlie del Re di Tebe mescolando l'elleboro all'acqua che erano solite bere, così questa pianta fu ritenuta per secoli un efficace rimedio contro le malattie mentali.
Uno dei significati attribuiti all'Elleboro è il sollievo dall'ansietà, forse, secondo me, perché ci si perde nella sua contemplazione e, per un momento si dimenticano i propri problemi.


Bibliografia: Alfredo Cattabiani - Florario- Oscar Saggi Mondadori

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