venerdì 19 giugno 2015

Passeggiando si incontrano vecchi amici: l'Iperico



Qualche giorno fa, chiacchierando con un'amica, ci siamo dette che dobbiamo vincere la pigrizia e muoverci un po' di più, così le ho lanciato una sfida, fare una passeggiata la settimana e poi scriverne nei rispettivi blog...
Così, ieri dopopranzo, sono uscita di casa armata di macchina fotografica e mi sono avviata su per la mia via, curiosa di percorrere un sentiero ripulito da poco.
Mi sono ritrovata a salire in mezzo ad alberi frondosi, a tigli in fiore, a passare davanti a un piccolo tempio valdese e poi mi sono imbattuta in un bel cespuglio pieno di fiori gialli, un Iperico ornamentale, ma ancora l'ispirazione per un post non arrivava...

Un giardino di libri - Baussan

Finché, sul ciglio della strada... eccolo! un vecchio amico! L'Iperico perforato (Hypericum perforatum L.)  detto anche Erba di San Giovanni. Ed ecco il post su di lui!

In realtà di erbe di San Giovanni ce ne sono molte, Alfredo Cattabiani, nel suo "Florario - miti, leggende e simboli di fiori e piante" dedica loro un intero capitolo.
Secondo questo libro l'Iperico è detto anche il "cacciadiavoli" perché, anticamente, chi si trovava per la strada la notte della vigilia del giorno di San Giovanni, quando le streghe si radunavano per il loro convegno annuale, si proteggeva mettendosene sotto la camicia un rametto insieme a aglio, artemisia, e ruta.
Il suo legame con San Giovanni Battista deriva dal fatto che strofinando i suoi petali ci si macchia le dita di rosso, perché questi contengono un succo detto per il suo colore "sangue di San Giovanni".
Nel Medioevo veniva appeso alle finestre e sulle porte per impedire ai demoni di entrare nelle case e in molti Paesi europei, chi danzava intorno al fuoco, si faceva una ghirlanda da mettere in testa con questa pianta, spenti i fuochi, le gettavano sui tetti delle case per proteggerle dai fulmini.
I Cavalieri di San Giovanni, durante le Crociate usavano l'Iperico per curare le ferite, infatti ha un alto potere cicatrizzante e tutti i vecchi libri di medicina raccomandavano il balsamo ricavato dalle foglie e dai fiori macerati nell'olio.

L'Iperico perforato deve il nome alle sue foglie che, osservate in controluce, sembrano essere costellate da tanti piccoli forellini, che invece sono ghiandole translucide piene di essenza.
Grazie a questo particolare dalle mie parti si chiama "trafurela",  o "millepertui".

E' una pianta erbacea con un fusto spesso, quasi legnoso, le foglie sono piccole, ovali e opposte tra di loro.
I fiori sono gialli dorati con un numero elevatissimo di stami (50-100!)
Cresce dal mare alla zona alpina, nei luoghi secchi, nelle radure dei boschi e al bordo delle strade, l'ho visto anche tra le traversine dei binari del treno!

La tradizione vuole che lo si raccolga il giorno di San Giovanni, ma l'importante è coglierlo a giugno luglio, quando la maggior parte dei fiori è aperta e prima che ce ne siano di appassiti.
Quindi armati di forbici, sacchetto di carta e parti a caccia!
Mi raccomando, non estirpare la pianta, ma taglia il ciuffo di fiori, raccoglili quando il sole ha asciugato la rugiada della notte, in modo che non si formino muffe.

I manuali di erboristeria ne indicano più usi, ma a me piace usare il suo olio contro le scottature, ne tengo sempre un vasetto in cucina, perché, distratta come sono, le bruciature sono frequenti!
Ma è utile anche contro le scottature solari.

Raccolgo circa un etto di fiori e li metto a macerare in un litro di olio di oliva.
Uso un vaso di vetro a chiusura ermetica e lo "dimentico" al sole per un mese, l'olio assumerà un colore rosso intenso.
Poi con un colino filtro l'olio e lo conservo in bottigliette scure.

Un giardino di libri olio di iperico


Sul libro "Le erbe delle donne" ho trovato una ricetta cosmetica interessante che proverò:
Crema per il viso all'Iperico
Prendi 20 gocce di olio di Iperico, mescolalo con 50 grammi di crema neutra e con 10 grammi di acqua di rose. Amalgama il composto e spalmalo sul viso la sera prima di andare a dormire.
Questa crema tiene elastica la pelle e la nutre.

All'inizio del post ho accennato all'Iperico ornamentale, ce ne sono diverse specie, tutte molto decorative e con esigenze diverse, ma tutte abbastanza esuberanti, quindi non te lo consiglio se disponi solo di una piccola aiuola o di un giardino piccolo, perché prenderebbe il sopravvento sulle altre piante. Mentre è perfetto per dare luce ad angoli un po' bui o per tappezzare parti di prato o per rallegrare i bordi di un  laghetto.

Un giardino di libri iperico ornamentale


Bibliografia:
Alfredo Cattabiani Florario - Miti, leggende e simboli di fiori e piante. Oscar Saggi Mondadori
Laura Rangoni Le erbe delle donne - Fiori e piante dell'arco alpino tra cucina, medicina popolare e bellezza. Daniela Piazza Editore
AA.VV. Le erbe - scoprire, riconoscere, usare. Fabbri Editore

P.S. Alessandra, adesso aspetto con piacere il resoconto della tua passeggiata!